Sulla scia dell’Espressionismo Astratto si colloca la ricerca pittorica di Leonardo Cimolin raffinato interprete dei sensi e dell’atmosfera psichica. Le sue immagini si accendono nella mente e poi si dilatano sulla tela che diventa satura di luce e di colore, di sensazioni e di intuizioni, tutte volte a diventare immediata e fantasmagorica trasposizione di un attimo fuggente ed evanescente, di irripetibile qualità percettiva. Le suggestioni, trasformate in dimensioni astratte, nascono dal mondo, dalla natura, dall’uomo, dalle esperienze quotidiane e diventano mezzi di comunicazione visiva, trasmessa a chi guarda per stabilire una sintonia che attraversa l’intelletto ed il corpo, concentrando l’informazione sul colore, scelto soprattutto nei toni primari, e sul gesto sinuoso e frizzante come una melodia mozartiana. Ogni composizione assume quindi anche un tim-bro ed una modulazione sonora che impegna la pennellata ric-ca di umori, di movimenti, di trasparenze e di stati d’animo. I quadri di Cimolin sono seducenti e ammaliatori ma non in-gannano, ci conducono piuttosto in atmosfere astrali passando attraverso i movimenti dell’anima. Per il pittore però non si tratta di cogliere un determinato aspetto di questa esperienza ma di capire lo spirito che la governa sciogliendo la forma e la materia e penetrando in essa, frantumando l’apparenza e co-gliendo l’essenza. La pittura diventa una ‘finestra aperta” sul-la realtà, non quella fenomenica, cioè quella riconducibile alla nostra esperienza, ma quella data dall’impeto vitale e dall’ener-gia personale. Il pittore trasferisce l’emozione da un piano pu-ramente intuitivo ed epidermico ad una dimensione squisita-mente partecipativa e poetica, innalza la sua forza a strumento per acquisire una sempre maggiore libertà enunciativa e sintattica, propone uno scambio fra l’uomo e le tensioni inedite della natura volgendole a immagini dimenticate, date da forme primarie sintetizzate rapidamente nel colore puro. L’arte di questo giovane pittore è una materia preziosa che impone un’orditura di emozioni del tutto indifferenti alla rap-presentazione compiuta e definitiva. Egli riprende l’informale lirico dell’Action Painting e dello Spazialismo, dando un’interpretazione autentica e panica del proprio sentire e del proprio essere nel mondo.
Gabriella Niero