Leonardo, è un uomo dai molti “livelli”.
Quando ci incontrammo per la prima volta, mi diede l’impressione di essere un artista profondo,
preoccupato per la superficialità e l’avidità dei nostri tempi.
Il suo lavoro, riflette il conflitto interno di un artista che lotta per mantenere la sua identità e la sua
dignità in mezzo agli aspetti commerciali di quanto che sta avvenendo nel mondo dell’arte.
Rifiutando di lasciarsi andare, ha focalizzato su quanto rende ognuno di noi unico.
Le sue sculture fatte di diversi materiali/tecniche realizzate in vetro e tela, vetro e metallo o vetro e
legno, raffigurano parti del corpo, nessuna delle quali uguale all’altra. La mano, il piede, sono
sculture ce ci vengono presto in mente.
Parzialmente ricoperta da un turbante,
la mano diventò una faccia, una scultura che fece in risposta
alla invasione degli USA in Iraq. Questa opera chiaramente rappresentò l’unicità dell’umanità
piuttosto che le differenze nell’uomo.
In un altro lavoro fatto di diversi materiali e tecniche: il
manichino di iniezioni riempite di fluido
colorato in vetro, si rispecchiano le narcisistiche tendenze della società nel preservare la bellezza
del corpo e nel desiderare una giovinezza eterna.
Sempre un commentatore della società, ha esplorato la commerci
alizzazione dell’arte nella sua serie
sul packaging. Il suo lavoro era sia pittorico che scultoreo.
Autodidatta come artista del vetro, Leonardo ha abbandonato le tecniche miste, focalizzando
maggiormente il suo lavoro con il vetro.
La sua serie corrente chiamata “Medusa” è una risposta ai lavori di Jeff Koons riguardanti le
sculture “da festa” come il cane palloncino che adornava il Canal Grande all’esterno di Palazzo
Grassi. Anche se il vetro è un materiale freddo e duro, le sculture di Leonardo hanno un
aspetto
fluido e sensuale, che tentano lo spettatore a prendere un morso da quei “fili” colorati di vetro simili
a confetti legati assieme.
Le opere prendono vita. Il messaggio è sempre indefinibile ma ci ha sempre guardare dentro di noi.
Leonardo continua
ad abbagliarci con la sua creatività e il suo talendo durante il suo percorso di vita
interiore, percorso che condividiamo.
– Sandra Palou –
Leonardo is a man of many layers.
When we first met he struck me as a profound artist, troubled by the superfi
ciality and greed of our
times.
His work reflected the internal conflict of an artist struggling to hold onto his identity and dignity
amidst the commercial aspects of what much of art was becoming. Refusing to give in he focused
on what made each of us unique.
His mixed media sculptures of glass and canvas, glass and metal, or glass and wood depicted body
parts, no two of which were alike
– the hand, the foot are sculpures that quickly come to mind.
Partially covered by a turban the hand became a face, a
sculpture he did in risponse to America’s
invasion of Iraq. This work clearly depicted the oneness of humanity rather than the difference of
man.
In another work his mixed media sculture using a manequin and injections filled with colorful fluid
made of glass mirrored the narcissistic tendecies of society in preserving the body’s beauty and
longing.
Always a social commentator he explored further the commerciality of art in his series on
packaging. The work was both painting and sculptural.
Self
-taught as a glass artist Leonardo abandoned mixed media, focusing more on work in glass.
His current series titled, “Medusa”, is his response to Jeff Koons work on party sculptures such as
the balloon dog that adorned the Grand Canal, outside the Palazzo Grassi.
Though glass is a cold, hard medium Leonardo’s sculptures look very fluid and sensual, tempting
one almost to take a bite out of the colorful, confetti like strands of glass bundled together.
The pieces take a life of their own.
The message is more subtle but always making us look inward.
Leonardo continue sto dazzle us with his creativity and talent in his inward journey of life, a
journey we share together.
– Sandra Palou –